martedì 30 dicembre 2008

Marco Sonseri

È finita l’avventura del signor Bonaventura,
da un bel pezzo si è fermata nei ricordi e nelle menti
nella carta colorata, arricciata e stropicciata di un Corriere
centenario, straordinario, milionario, leggendario,
grande palco per contesse, re e duchesse, cani gialli e
Barbericce, bellimbusti vanitosi e avventure mozzafiato,
educate, ben trattate da cortesi maestri d’arte,
tutte in rima, fina fina, e ancor più sempre baciata.

È finita l’avventura del signor Bonaventura,
e di Mammola e Medoro e Arcibaldo e Petronilla,
gran campioni di risate mai di storie allucinate,
di poesia riempite tutte e di un po’ di ingenuità.
Ma un pochino, quella giusta, come magica pozione
sempre pronta e che ribolle nel più grande calderone,
odoroso di matite, lapis, carta e fantasia,
ingredienti straordinari e che poi in tipografia,
sì pressati e schiacciati e dopo anche verniciati
hanno dato vita e corpo a un Corriere che oggi fa
cento anni di vignette, nuvolette e meraviglie
che ai più Piccoli già grandi emozioni ancora dà.

Il Corriere adesso è giallo, posto in fondo a chissà dove,
nelle case della gente, in soffitta o nei cartoni,
ma ogni tanto, cari miei, con un poco di attenzione,
il ricordo divien testo, genio, sagoma e ilarità,
se si spolvera con passione, gran rispetto ed emozione
un giornale che anni fa ha detto a tutti ad alta voce,
ma con tanta sobrietà….
….“Qui comincia l’avventura del signor Bonaventura”.

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